Yahoo continua a far gola a molti: il secondo capitolo della scalata al colosso di Sunnyvale ha ancora una volta come protagonista America Online (AOL), che si ripropone come possibile acquirente. L’idea, questa volta, è quella di una fusione dei due gruppi, ma la trattativa è comunque ancora in alto mare.
Prima di vedere seduti allo stesso tavolo i vertici dei due gruppi dovrà passarne di tempo, ammesso che ciò prima o poi accada: secondo il Wall Street Journal il tutto è ancora una mera ipotesi, con AOL che cerca di programmare la strategia migliore per agire e centrare dritto il bersaglio. Ma l’impresa non sarà semplice, con Yahoo pronto ad opporre resistenza e con piena intenzione di rifiutare ogni tipo di affare (così come successo in passato con Microsoft, salvo poi rimuginare sugli errori compiuti dall’ex-CEO Jerry Yang).
Gli azionisti di AOL, informati della strada che il gruppo ha deciso di intraprendere, hanno proposto diverse idee per organizzare al meglio l’offensiva a Yahoo. Tra i punti cardine della strategia, figura un ridimensionamento del mercato asiatico di Yahoo, allo scopo di permettere agli azionisti di monetizzare i capitali investiti. Una soluzione alternativa potrebbe portare alla spartizione del dividendo tra gli azionisti del gruppo.
La trattativa non sembra delle più semplici, soprattutto a causa dell’enorme valore economico in gioco, che andrebbe a smuovere gli equilibri del mercato tecnologico in maniera profonda. Prima di veder cedere Yahoo potrebbero passare diversi mesi, durante i quali ambo le parti muoveranno le proprie mosse in quella che in tutto e per tutto sembra configurarsi come una difficile partita a scacchi.