Jerry Yang esce definitivamente dalla storia di Yahoo. Trattasi di un addio di forte impatto significativo ed emotivo, poiché con l’abbandono comunicato al Board of Director viene tagliato il cordone ombelicale tra il fondatore del gruppo e quell’azienda che a lungo ha difeso dalle velleità esterne e dal profondo cambiamento che la rete ha vissuto in questi anni.
L’addio viene firmato dallo stesso Yang in un comunicato ufficiale nel quale sancisce il proprio addio tanto a Yahoo quanto a Yahoo Japan ed Alibaba. Queste le sue ultime parole: «Il mio tempo in Yahoo, dalla fondazione ad oggi, ha riguardato alcune delle esperienze più emozionanti e gratificanti della mia vita. Comunque, è per me venuto il tempo di perseguire altri interessi fuori da Yahoo. Mentre lascio la compagnia che ho co-fondato 17 anni fa, sono entusiasta per l’abilità di Scott Thompson come CEO, assieme al suo team al completo, per il modo in cui guiderà Yahoo in futuro».
Dal top management del gruppo di Sunnyvale giungono ovviamente i ringraziamenti a Yang per il suo impegno ed il suo servizio, chiudendo così alla chiusura delle borse una avventura durata quasi due decenni. E Wall Street reagisce immediatamente bene, registrando un immediato rimbalzo delle azioni YHOO nel mercato after-hour dopo una giornata passata sostanzialmente in sordina.
L’addio di Yang apre inesorabilmente nuove prospettive all’interno del gruppo, sebbene al momento non sia chiaro cosa possa succedere. Yang, infatti, ha sempre retto le redini dell’azienda qualunque fosse il suo ruolo. Nelle vesti di CEO ha effettuato anche l’errore più clamoroso dell’intera storia del gruppo, rifiutando una clamorosa offerta d’acquisto proveniente da Microsoft proprio alla vigilia di quella crisi economica che ha portato in breve tempo alla caduta delle borse ed all’inizio della fine dei tempi d’oro del motore di Sunnyvale. Una volta passate le redini a Carol Bartz, Yang è rimasto comunque dietro le quinte a monitorare le trattative con Steve Ballmer ed a licenziare infine la stessa Bartz a causa degli scarsi risultati ottenuti.
L’ultimo capitolo è stato firmato nella notte: Yang lascia ogni carica nel gruppo e separa definitivamente i propri destini da quelli di Yahoo. Anche la parola “definitivamente” va però intesa in termini relativi: Jerry Yang rimane sempre e comunque uno dei maggiori azionisti dell’azienda e la sua ombra è destinata giocoforza ad aleggiare dietro ad ogni futura decisione. Ma nessuna poltrona viola lo aspetterà più: Yahoo va per la sua strada, per la prima volta senza Yang.