È da oggi disponibile per tutti i clienti Yahoo! un nuovo sistema di advertising chiamato SmartAds, in grado di migliorare e innovare il processo di targeting dell’utente, così da visualizzare spot differenti per soggetti differenti.
La novità sta nel modo in cui SmartAds è in grado di combinare le capacità di targeting di Yahoo in base a dati demografici, geografici e di comportamento assieme ad una nuova piattaforma in attesa di brevetto che forma le pubblicità al volo. Non c’è dunque un array predefinito di pubblicità o di varianti ad un medesimo spot pronte per target diversi, ma è lo stesso SmartAds che compila banner differenti a seconda dell’utente che sta per visualizzarli. I cambiamenti sono in sostanza nelle immagini di background, nei loghi e in tutti quei particolari “creativi” che possono essere configurati per diversi tipi di audience a seconda delle cose alle quali sono interessati.
Gli inserzionisti devono fornire a Yahoo le componenti per la visualizzazione delle diverse pubblicità e condividere le informazioni della distribuzione sull’esito della vendita dei singoli elementi nei negozi. È poi Yahoo ad incrociare gli elementi pubblicitari con i dati in suo possesso sulla composizione demografica dell’utenza e sulle sue abitudini in modo da confezionare banner pubblicitari che siano quanto più rilevanti per ogni target.
I primi ad avvantaggiarsi del nuovo sistema saranno le compagnie aeree, le cui pubblicità conterranno prezzi e offerte ritagliate sul tipo di utente che ne prende visione. Con il tempo ed un certo numero di test, poi, l’idea è di permettere l’acquisto di quel determinato tipo di biglietto a quel prezzo specifico direttamente cliccando sulla pubblicità.
«Quello che facciamo è assemblare in tempo reale tutti i dati di cui siamo a conoscenza riguardo gli utenti. Potremmo comprare l’intero sito del Wall Street Journal e mostrare pubblicità differenti quando si collega una donna o piuttosto una persona di New York» così Todd Teresi, vicepresidente della vendita di banner pubblicitari di Yahoo, ha spiegato al New York Times quale sia l’intenzione finale. «Si comincia a sposare l’idea del targeting con quella della costruzione di un banner».