Yahoo e Facebook sono ai ferri corti da tempo, principalmente per motivi concorrenziali: il tempo della navigazione si è spostato infatti in massa dai grandi portali al grande social network e la cosa non può che aver messo su fronti opposti i due gruppi in primis nella raccolta dei contatti ed inoltre nella raccolta di pubblicità. Ora però la sfida rischia di farsi più feroce e la diatriba potrebbe concernere una delicata questione di brevetti.
L’accusa è mossa da Yahoo. Sebbene non ancora del tutto circostanziata, sarebbe relativa a circa 10/20 brevetti di cui Facebook dovrebbe chiedere, pagare ed ottenere la licenza, pena l’impossibilità di proseguire taluni aspetti del proprio operato. Yahoo sembra essersi mossa però soprattutto dal punto di vista comunicativo, cercando di mettere Facebook alle strette: quest’ultimo gruppo, come noto, è infatti prossimo alla quotazione in borsa ed eventuali intoppi potrebbero costare cari in termini di fiducia e di valutazione del pacchetto azionario pronto all’esordio a Wall Street.
I brevetti in questione sarebbero relativi soprattutto a tecnologie per l’advertising ed alla personalizzazione delle pagine. Yahoo ha contattato Facebook e per il momento ha soltanto avanzato una minaccia: o si giunge ad un accordo, oppure si andrà in tribunale. Facebook da parte sua ha risposto che Yahoo avrebbe notificato al gruppo il problema nel momento stesso in cui lo notificava ai media, senza lasciare al gruppo di Mark Zuckerberg la possibilità di valutare la questione.
Da Facebook non giunge pertanto al momento alcuna risposta nel merito. Per Yahoo potrebbe trattarsi di un importante spunto di monetizzazione, mettendo a frutto un portfolio brevetti che, applicato sull’immensa community del social network, potrebbe ritagliare un piccolo tesoretto per le casse di Sunnyvale. Tra le parti è peraltro in atto una solida collaborazione dettata dall’integrazione delle news di Yahoo nel cosiddetto “Open Graph” di Facebook, partnership che ha già portato importanti risultati ad entrambe le parti in causa. Una stretta di mano che non è sufficiente: i brevetti sono una questione differente ed i due gruppi potrebbero trovarsi presto sul piede di guerra dibattendo non tanto su opportunità e sinergie, quanto invece di proprietà intellettuali e licenze.