Dopo il recente taglio del cordone ombelicale che univa ancora Yahoo! al sistema di indicizzazione fornito da Google, i due poli hanno intrapreso una agguerrita concorrenza che sta trasformando il mondo dei motori di ricerca in un potente oligopolio. Yahoo! soprattutto, per recuperare lo svantaggio dal gruppo di Larry Page e Sergey Linn, sta riorganizzando le proprie attività al fine di costituire una reale minaccia all’attuale leadership del settore.
Tra le ultime novità di Yahoo! v’è l’idea di un nuovo sistema di indicizzazione a pagamento. Il nuovo espediente, cui domani dedicheremo un ampio Focus, permette (a pagamento) di richiedere l’indicizzazione di pagine non direttamente accessibili dal Web, come database interrogabili solo da richieste ‘umane’, aumentare i contenuti indicizzati e pagare un corrispettivo soppesato su un parametro quale i link conseguentemente registrati.
I commenti dal lato Google sono ironicamente beffardi, con Larry Page che ammonisce il rivale in quanto «ci sono molti modi per trarre profitti attorno ad un motore di ricerca senza necessariamente dover chiedere denaro» secondo tali modalità. Per contro, non ci si poteva certo aspettare un commento positivo, dunque la nota va semplicemente ad aggiungersi alla mole degli interventi in merito.
Charlene Li, analista Forrester Research, porta acqua al mulino di Google: gli utenti, secondo la responsabile, non badano a quanto e se abbia pagato un inserzionista, ma bada piuttosto alla rilevanza del risultato in base alla ricerca effettuata. A questo punto è più probabile che l’utente opti per un luogo ove un sistema matematico offre un risultato ponderato, piuttosto che scegliere una sorta di supermercato dei risultati ove la moneta concorre assieme agli altri parametri a definire le scelte intraprese.
Da parte Yahoo! il punto di vista è ovviamente opposto: la nuova offerta offrirebbe infatti una nuova opportunità di interazione tra l’inserzionista e il motore, con una gestione più accurata dei contenuti a tutto vantaggio delle ricerche effettuate dall’utenza. Aumenta la profondità di indicizzazione, aumenta la frequenza di visita degli spider, ma in quanto al ranking nulla è promesso e nulla è dovuto (a tutta salvaguardia dei diritti di chi effettua la ricerca). Parola di Yahoo!.