Il consorzio di quotidiani cartacei statunitensi coinvolti nell’alleanza con Yahoo si amplia ulteriormente, includendo ora ben 12 compagnie editoriali che rappresentano 264 giornali di 44 stati. In funzione di quanto comunicato relativamente all’accordo, il portale californiano e i giornali potranno condividere contenuti, pubblicità e tecnologie.
Trattasi nell’occasione dell’estensione di un accordo avvenuto in novembre e che riguardava un numero più ridotto di compagnie, per la precisione 176 giornali rappresentati da 7 compagnie editoriali. McClatchy Company è l’ultimo editore ad essersi unito al consorzio anche se mancano alcune testate particolarmente importanti come Tribune Co. e Gannett Co., uno dei colossi dell’informazione made in USA.
I giornali coinvolti nell’alleanza potranno utilizzare all’interno dei loro siti web la tecnologia di ricerca messa a disposizione da Yahoo e condividere i guadagni derivati dagli annunci che il portale californiano posiziona accanto al risultati. Sarà data loro inoltre la possibilità di vendere pubblicità locale e i loro articoli appariranno sulle pagine del motore di ricerca dedicate a news, sport e finanza; tale opportunità permetterà di realizzare una pubblicità più mirata e di raggiungere un bacino più ampio di utenti, compiendo il passaggio da una pubblicità a livello locale ad una di portata nazionale. Yahoo è infatti visitato ogni mese da più di 50 milioni di persone ed è consultato dal 74 percento della popolazione americana.
L’interesse delle compagnie editoriali ad esplorare il mondo di Internet è dovuto in parte al calo registrato lo scorso anno nelle vendite dei giornali e della pubblicità stampata, fenomeno dovuto principalmente alla concorrenza degli altri media (televisione e internet in particolare).
Gli annunci pubblicitari su carta sono calati nel corso del 2006 dell’1,7% mentre le pubblicità online sono aumentate del 31.5% (fonte Newspaper Association of America): «è un passo importante nella trasformazione dell’industria delle riviste», ha affermato Robert Decherd, presidente e chief executive di Belo, uno dei membri del consorzio.
Yahoo e il consorzio dei giornali non hanno definito una linea di sviluppo dell’accordo ma sostengono che gli effetti finanziari non si sentiranno fino al 2008: «è una relazione a lungo termine che maturerà con gli anni», ha dichiarato Decherd.