Risulta per certi versi difficile interpretare le parole proferite da Jerry Yang in occasione della presentazione dei piani finanziari Yahoo per il 2008. Il gruppo, proveniente da mesi di grave difficoltà, promette infatti una improvvisa svolta a cui il mercato crede solo in parte. Il piano, peraltro, conferma quanto già annunciato appena pochi giorni prima dell’offerta avanzata da Microsoft per far proprio il gruppo di Sunnyvale. Ma bisogna capire qual’è il lato della medaglia che Jerry Yang spera di trovarsi in mano per il prossimo futuro: Yahoo è realmente in grado di tornare ai vecchi fasti, oppure semplicemente si sta cercando di raccogliere quanto possibile dallo sbandamento causato dalle avance di Redmond?
Yahoo avanza agli azionisti una promessa confortante: il gruppo rimane ben posizionato ed entro tre anni intende triplicare il proprio flusso di cassa passando dagli attuali 1.9 miliardi di dollari a 3.7 miliardi con obiettivo 8.8 miliardi di revenue nel 2010. Yang si dimostra sicuro nel credere ancora nella forza del brand, nelle possibilità di monetizzazione delle attività del gruppo e nell’alta profittabilità dell’audience raccolta. La conclusione a cui ogni numero ed ogni alchimia giungono è sempre e solo una: il prezzo offerto da Microsoft è troppo basso. In assenza di rilanci, insomma, un “sì” del top management all’OPA non sarebbe motivato. Dalla parte avversa non giunge cenno di resa: 31 dollari erano e 31 dollari rimangono. Sebbene la scorsa settimana le parti si siano incontrate, pubblicamente nessun passo è stato fatto in direzione di un incontro e tutto sembra fermo alle posizioni della prima ora: Microsoft non insiste e Yahoo non cede. Occorre capire a chi giochi a favore il tempo che passa, e sono in molti a ritenere saggio il relativo silenzio di Redmond: la comunità finanziaria crede nella buona riuscita dell’OPA, e non è da escludere che non serva neppure alcun aggiornamento dell’offerta finora avanzata.
Le slide della presentazione sembrano essere un lungo elogio al valore degli asset Yahoo: la seconda homepage più frequentata al mondo, il primo servizio email, un ruolo di primo piano nel mobile, la seconda piazza nel settore della ricerca in rete, importanti partnership a livello mondiale, partecipazioni strategiche in area asiatica, eccetera. Ma non solo: il gruppo punta ferocemente sulla propria Yahoo Display Ad Platform che pone la grande “Y!” al centro di un sistema semplice e veloce per lanciare sofisticate campagne pubblicitarie online. Il tutto per giungere alla slide di pagina 27: cosa Microsoft può ottenere da Yahoo. Ed alla conclusione della pagina successiva: «Yahoo ha una combinazione di asset unici, e crediamo che il loro valore non sia apprezzato pienamente».
L’ultima giornata a Wall Street è volata sulle ali dell’entusiasmo dopo l’ultimo taglio dei tassi ordinato dalla FED. Yahoo ha guadagnato ben 7 punti percentuali, MSFT si è fermata poco sotto i 4. Il valore delle azioni Yahoo, però, rimane sotto quota 31 mentre il deprezzamento di quelle Microsoft è stato appena sensibile: se Jerry Yang intende ottenere qualcosa di più dovrà fare ulteriore opera di convincimento, insomma. Prima che gli azionisti non convincano lui ad alzare bandiera bianca.