Google Instant Search non era una vera novità e questo si sapeva. Quel che Google ha introdotto nel proprio motore di ricerca, consentendo SERP estemporanee che vanno formandosi a mano a mano che l’utente digita i caratteri che formano la query desiderata, era in realtà stato inventato molto tempo prima e portato online da parte del rivale di sempre Yahoo. Oggi Yahoo rivendica la propria precedenza e, anche se non in modo ufficiale, rivendica soprattutto veri e propri diritti di proprietà intellettuale sull’idea.
A parlare è Shashi Seth, responsabile del comparto Search in Yahoo. Parlando ai microfoni The Register, Seth ha ricordato anzitutto le prime avventure del 2005 con Alltheweb prima e con Yahoo Instant Search poi, ma ha chiuso con parole dal peso specifico di particolare importanza: Yahoo avrebbe nel proprio portfolio brevetti almeno 5 entità relative alla ricerca istantanea. Seth non snocciola numeri e dettagli e per questo motivo il suo messaggio è ancor più forte: Yahoo è arrivata molto tempo prima ed intende rivendicare la cosa con forza.
La posizione ufficiale Yahoo è in realtà defilata. Il gruppo di Sunnyvale sembra volersi temporaneamente smarcare dalle polemiche spiegando di non poter fornire informazioni relative a specifici prodotti, ma al tempo stesso assicura totale fermezza nel difendere il proprio portfolio brevetti. Una minaccia inviata a Mountain View o qualcosa di molto simile, insomma, sia pur se in assenza di qualsiasi indicazione esplicita. Shashi Seth affonda invece la lama in modo diretto ed indica inoltre il proprio sconcerto per il modo con cui Google ha messo in piedi il proprio servizio:
Serve davvero avere nuovi risultati per ogni carattere digitato?
Secondo la sua opinione Google avrebbe progettato le funzionalità dell’Instant Search per esclusivo interesse nell’advertising, cercando di bombardare di annunci l’utenza durante le fasi di compilazione della query. Google ha negato fin dal principio tale prospettiva, ma il dubbio è ora rilanciato dalla controparte e basato sull’effettiva possibilità per cui la forma odierna dell’Instant non sia ancora ottimale per gli utenti, ma sicuramente appetibile per gli inserzionisti.
Ai tempi Yahoo scelse strade alternative, ma l’esperimento si spense in poco tempo poichè probabilmente nato non maturo ed in un contesto differente rispetto a quello odierno. Oggi Yahoo intende tornare sui propri passi e ripetere l’esperienza con l’Instant Search introducendo capacità predittive migliori e soprattutto scelte progettuali differenti rispetto all’omologa funzione su Google.
Le parole di Seth non possono passare inosservate anche in conseguenza della sua posizione professionale: oggi alto responsabile Yahoo, Seth giunge però da una esperienza come responsabile per la monetizzazione in YouTube (controllata Google). A parlare è insomma un professionista passato dall’altra parte della barricata nei mesi scorsi: oggi, conoscendo entrambe le realtà, butta in campo parole di fuoco con cui preannuncia serie ambizioni di conquista. Yahoo non rivendica solo l’idea ed i brevetti, insomma: Yahoo vuole riprendersi l’Instant Search nei fatti.