Da Yahoo! un’idea non nuova, non innovativa, ma peculiare nell’ottica delle strategie di mercato dei vari motori di ricerca. Il gruppo ha infatti annunciato tramite il proprio CEO Tim Cadogan la volontà di avventurarsi nella costituzione di un “social networking“, ovvero di una sorta di comunità in qualche modo parallela al motore di ricerca e dalla quale il motore stesso può trarre linfa vitale (sia per i propri contenuti, sia per il proprio funzionamento, sia per il proprio profitto).
Se nessun dettaglio di contenuto ha ancora travalicato la soglia dell’ufficialità, dietro l’annuncio Yahoo! è possibile intravedere una struttura nella quale si è invitati dai propri amici, una struttura in grado di registrare i nostri legami di prossimità, amicizia e interrelazione con altri utenti, una struttura che in collaborazione con il motore è in grado anche di migliorare i risultati ottenuti nella ricerca (ad esempio sfruttando la comunanza di interessi di un gruppo di amici e registrando i dati relativi alle precedenti ricerche è possibile costituire piccole comunità che formano in crescendo le abilità del motore a rintracciare esattamente quanto cercato).
La proposta non è nuova in quanto già Google (prima con Friendster e poi con Orkut) ed Eurekster hanno proposto simili strutture. I dubbi circa lo sfruttamento della privacy sfiorano però spesso interpretazioni apocalittiche: consegnare ad un motore di ricerca dati personali e contesti sensibili, quali una valutazione delle interrelazioni di gruppo (altra ipotesi che aleggia circa le opportunità offerte dal servizio), significa non valutare le possibilità di sfruttamento di tali dati (che Google lascia espressamente senza rigidi vincoli).
Un dato storico importante che emerge indipendente all’interno di questo contesto è la costante che continua a regolare da sempre la rete Internet: ancora una volta il mezzo diventa luogo, lo strumento diventa comunità. Così per i forum, così per le mail, così per i newsgroup. E così per i motori di ricerca.