Questa è una sentenza che farà davvero discutere per lungo tempo. La magistratura italiana e nello specifico la nona sezione del Tribunale di Roma, ha emesso una condanna contro Yahoo per aver permesso che nei risultati del suo motore di ricerca comparissero link che riconducevano a contenuti cinematografici piratati. Il caso è scoppiato a causa del film “About Elly“, la cui casa distributrice italiana, la PFA, ha ravvisato che dal motore di ricerca Yahoo era possibile ottenere con estrema facilità link a copie pirata del suo film. Da qui è partita la denuncia che è sfociata in questa storica sentenza.
Sebbene ben difficilmente si possa avere un preciso controllo sui risultati di un motore di ricerca, Yahoo è stata condannata dalla magistratura italiana. Leggendo i dettagli della sentenza si scopre che Yahoo non avrebbe rimosso i link pirata nonostante fosse stata avvisata ed invitata a farlo.
Il motore di ricerca non avrebbe quindi messo in atto nessuna misura precauzionale contro i link pirata, come invece fa Youtube per proteggere i video protetti da copyright che possono venire caricati illecitamente sul suo portale.
Yahoo viene quindi accusata di aver contribuito alla diffusione di materiale pirata e di aver agevolato la visione illegale di materiale protetto da copyright.
Ma questa sentenza, unica nel suo genere, rischia di aprire un fronte molto pericoloso. E’ nota da tempo, la guerra sommersa tra le case di distribuzione ed i motori di ricerca, ed in particolare l’insofferenza contro Google e il suo Youtube. Già in passato, Youtube era finita nell’occhio del ciclone a causa di alcune violazioni di copyright, dovute alla presenza sul suo portale di materiale protetto. All’epoca, Google si era “salvato” introducendo nel suo servizio di condivisione video, strumenti che potessero in qualche modo individuare i video protetti per poi procedere alla loro rimozione.
Atto dovuto, ma che per le case di distribuzione non era bastato. Ora questa sentenza, che farà giurisprudenza, rischia di offrire alla grandi major una nuova potente arma. Che dopo la condanna a Yahoo, arrivi una nuova tegola per Google e Youtube? Voi che ne pensate?