Una rivoluzione interna è sana e necessaria. Le parole del Senior Vice President Yahoo Brad Garlinghouse sono contenute nel report «The Peanut Butter Manifesto» giunto alla stampa e di cui il gruppo non ha inteso negare l’autenticità. L’analisi dell’alto responsabile del gruppo vede Yahoo come un immenso macchinario che ha perso gran parte della propria efficienza. L’ipotesi numero uno, dunque, è quella di una consistente riorganizzazione delle risorse umane (oggi valutata per il 15-20% in eccesso) al fine di evitare ridondanza e migliorare l’efficienza operativa dei 10.000 dipendenti a carico.
Ovviamente l’iniziativa riorganizzativa non può fermarsi a questo aspetto e Brad Garlinghouse dimostra di aver le idee chiare nel delineare le ipotesi di rilancio ed i punti di sfida con il rivale Google. L’ipotesi del report è quella per cui gli investimenti del gruppo sarebbero stati disseminati su un eccessivamente alto numero di ambiti, sperperando così il capitale a disposizione in iniziative prive del giusto impatto di mercato. Gli obiettivi vanno meglio ridefiniti e la cosa implica, per il prossimo futuro, scelte drastiche.
Brad Garlinghouse ha lasciato intendere inoltre come, qualunque sia la scelta di Yahoo, qualcosa vada fatto e in fretta. Nel report non c’è traccia di ipotesi di fusione o cessione, ma la teoria emersa in passato rimane in auge. Quel che è evidente al momento è solo la necessità di operare un drastico rimescolamento delle carte, perchè Google non da segni di rilassamento.
Una prima reazione al momento di difficoltà viene annunciata poche ore la pubblicazione sul Wall Street Journal del memo di Garlinghouse: un accordo con sette grandi operatori del settore dei media cartacei è stato firmato per rilanciare pesantemente la presenza sul mercato di HotJobs, una piattaforma di offerta e ricerca di posti di lavoro, con un eventuale sviluppo futuro della collaborazione anche in altri settori (in particolare in ambiti ove Yahoo non ha saputo raccogliere i risultati sperati nel recente passato).
Alla luce di quanto emerso sarà interessante valutare in giornata la reazione di Wall Street, ove solo nel 2006 il titolo YHOO ha perso oltre il 30% del proprio valore.
Update: il commento ufficiale di Yahoo