La cura Bartz ha funzionato ed il paziente è stabile, ma ancora non si può parlare di ripresa. Sono questi i dati che scaturiscono da una trimestrale Yahoo in chiaro-scuro, con qualche nota positiva in termini di bilancio, ma con un andamento di mercato troppo piatto per essere guardato con favore.
Le note negative sono relative agli introiti del gruppo, aumentati di appena l’1,6% nel giro di 12 mesi. Yahoo ha oggi un giro d’affari pari a 1,65 miliardi di dollari e prevede un prossimo trimestre fermo a 1,13/1,13 (al di sotto delle stime degli analisti). Il dato trimestrale è peraltro condito con 225 milioni di dollari provenienti dalla cessione di HotJobs a Monster, una monetizzazione una tantum di un asset non più considerato centrale per le attività dell’azienda di Sunnyvale. E nel paniere vanno anche 81 milioni di dollari provenienti da Microsoft nel contesto degli accordi firmati nei mesi scorsi per integrare Bing nel motore di ricerca Yahoo.
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Le note positive sono relative agli utili. La cura dimagrante inizia a sortire i primi effetti ed il calo dei costi consente all’azienda un netto migliore rispetto al passato. Le entrate in termini di display advertising crescono del 17%, ma al tempo stesso il comparto della ricerca vive una continua difficoltà che al momento non sembra adeguatamente sopperita dalla crescita di altri comparti. Le azioni del gruppo rimangono così stabili nelle contrattazioni after-hour, fotografando al meglio la staticità di un gruppo che ambisce alla svolta, ma che non sembra trovare ancora lo smalto dei bei tempi: la responsabilità ricade con sempre maggior forza sulle spalle di chi doveva rappresentare proprio il momento della svolta, cioè il CEO Carol Bartz (la quale si trova ora a dover difendere il gruppo anche da possibili manovre ostili di gruppi potenzialmente interessati alla scalata di una azienda il cui valore ne rende sempre più appetibile una possibile acquisizione da parte di terzi).
Contestualmente alla comunicazione trimestrale, Yahoo ha anche annunciato un accordo con la catena Starbucks secondo il quale connettendosi (gratuitamente) all’interno dei punti vendita del gruppo l’utente si trova a navigare su una landing page offerta da Yahoo. Caffè, notizie, informazioni ed ebook gratuiti sono a portata di “tap” e, con una spesa pari ad almeno 8 dollari, Apple aggiunge all’offerta una traccia predefinita da iTunes in regalo. Un modo per Yahoo di riconquistare il cuore degli utenti, riportando il brand sugli schermi degli smartphone e proponendo i propri contenuti selezionati per catturare attenzione e advertising.