La trimestrale Yahoo (-37% nei profitti del quadrimestre) fa il paio con quella di Intel (-35%): nei giorni in cui tutti i più grandi gruppi degli States comunicano i propri dati finanziari, Yahoo è costretta a render noto il basso regime a cui gira il motore promozionale del gruppo. La dichiarazione del CEO Terry Semel, però, ha il giusto mix di aggressività e tono dismesso: «non sono certo soddisfatto delle attuali performance finanziarie, ma abbiamo intenzione di migliorarle». In qualche modo, una promessa solenne.
Secondo Semel, Yahoo ha pagato fino in fondo tutta una serie di circostanze negative quali il mancato feeling con alcuni grandi clienti, l’emorragia registrata in taluni settori specifici e la guerra portata avanti da servizi aventi spazi promozionali a basso costo. Yahoo non si scompone e già punta il dito verso video, social networking e mobile: sono questi i settori su cui il motore punta per rilanciare la propria posizione nel mercato dell’advertising, sono queste le leve su cui si basano le strategie che fanno ardire taluni investitori a vedere nel titolo YHOO uno dei più promettenti per l’anno venturo.
La prima pietra è stata posta: dopo una lunghissima fase di test interno, Yahoo ha messo finalmente a disposizione dell’utenza il cosiddetto Project Panama, la nuova piattaforma promozionale su cui farà leva il gruppo per rilanciare i servizi per gli inserzionisti. L’accesso a Panama è al momento disponibile solo su invito ed i buoni giudizi sulla piattaforma devono derivare al momento esclusivamente dai primi report riscontrabili sul web.
Yahoo promette investimenti nei settori più promettenti ed il consolidamento delle posizioni di maggior successo ottenute fino ad oggi. Il gruppo crede fermamente nella possibilità di recuperare posizioni e la seduta odierna già promette una buona crescita fin dal pre-market (perpetrando le promesse del mercato after-hour della seduta precedente). La debacle sembra insomma definitivamente scontata: Yahoo spera di aver trovato il bandolo della matassa.