Yahoo vale molto, sicuramente più di quanto Microsoft offre. Il board di Sunnyvale rifiuta nuovamente l’offerta di casa Redmond.
L’ultimatum di sabato non è riuscito a smuovere le posizioni della società californiana che ha spiegato il rifiuto dicendo, nuovamente, che l’offerta sottostima il suo valore.
L’offerta iniziale di 31 dollari per azione rimane in piedi, almeno, stando all’ultimatum, fino al 26 Aprile. Lunedì, con una lettera, il CEO Jerry Yang e Roy J. Bostock, il chairman, ribadiscono che il prezzo offerto non incontra l’interesse degli azionisti:
“Siamo aperti a tutte le possibilità che valorizzino i nostri azionisti[…]incluso un accordo con Microsoft, se questi presenteranno un’offerta superiore alle altre”.
Secondo Microsoft, Yahoo non ha avuto altre offerte. Michael Klausner, professore alla Stanford Law School specializzato in corporate law and governance, in un’intervista al Times, dichiara:
“Microsoft sostiene che Yahoo non ha ricevuto offerte competitive o accordi con altre compagnie”.
Senza dubbio il desiderio di Microsoft rimane quello di concludere l’accordo raccogliendo dagli azionisti esistenti il numero di deleghe necessario per avere in assemblea la maggioranza dei diritti di voto, la c.d. prassi del proxy fight. Inoltre, sono molti gli esperti di acquisizioni che sostengono la propensione degli azionisti di Yahoo nel chiudere l’accordo al prezzo corrente, o persino con un’offerta più bassa.
Nell’ultimo comunicato, Ballmer precisa di aver previsto un piano per la salvaguardia dei suoi impiegati nel caso l’accordo andasse a buon fine. Tenere una forza lavoro sarà un costo non indifferente. Ma a Sunnyvale questo non basta. A metà Marzo, durante una conferenza con gli investitori, i dirigenti hanno confermato il loro outlook per il 2008; previsioni estremamente ottimistiche che parlano di una forte crescita nei prossimi tre anni.