L’annuncio dei dati della trimestrale non sono eccellenti, ma se il mercato after-hour ha promosso Yahoo con un +5.82% significa che le previsioni non sono invece troppo negative. Anzi. Il trimestre testé terminato rappresentava un momento di transizione che non poteva configurare grossi cambiamenti in positivo e, parallelamente, il trimestre chiude un anno scontato nella progettazione e nel lancio delle nuove strutture pronte a macinare risultati nei mesi a venire.
1.7 miliardi di dollari, a tanto giunge l’introito generato nel trimestre terminato il 31 Dicembre 2006, in crescita del 13% rispetto allo stesso periodo di un anno prima. Soprattutto, però, al netto delle commissioni verso i partner l’introito raggiunge 1.2 miliardi, il 15% in più rispetto alle attese della vigilia. Il netto in cassa è di 269 milioni, 0.19 dollari per ogni azione, dato anch’esso al di sopra delle attese.
Il totale dell’anno è di oltre 6 miliardi di entrate, in rialzo del 22% rispetto al 2005. Completata una nuova riorganizzazione interna ed il completo passaggio della propria clientela al Project Panama, ora Yahoo attende per il 5 Febbraio un nuovo passo avanti nel modo in cui il proprio algoritmo selezionerà le promozioni da pubblicare al fine di massimizzarne gli introiti. Strategicamente trattasi di una mossa ineccepibile, in quanto nel lungo periodo per chiudere il gap rispetto a Google occorre intervenire a livello di performance e di qualità del prodotto: tra pochi giorni i lavori degli ultimi mesi potranno essere valutati dati alla mano.
Per il prossimo anno, in ogni caso, Yahoo non prevede grandi rivoluzioni: la crescita dovrebbe rimanere sui ritmi del 2006 e molto al di sotto di quelle che sono invece le speranze palesate da Google. La grande difficoltà da superare è soprattutto l’egemonia del concorrente nell’ambito della ricerca, contesto ove Yahoo sta vedendo pesantemente erosa la propria quota di mercato. Durante la prossima seduta la crescita delle azioni Yahoo dovrebbe andare a smorzare quelle che sono state le perdite registrate durante l’ultimo anno, mentre per il pieno recupero gli occhi sono tutti puntati su Panama.