Linux e Windows per me pari sono. E dunque non cambio. Questo il senso di una analisi condotta dallo Yankee Group tramite l’indagine proposta in ambito aziendale su un target di 1000 amministratori per valutare gli stimoli o gli eventuali vincoli che predeterminano le decisioni in fatto di sistema operativo in uso.
Gli esiti del sondaggio, comunicati dalla responsabile Yankee Group Laura Didio, sembrano essere fermi su alcuni assunti precisi:
- Windows ha un costo iniziale assolutamente superiore a Linux, ma le spese di mantenimento successive sono molto minori (oltre il 25% in meno)
- Linux è più affidabile
- Linux non è più semplice e performante, ma neppure più complesso e limitato, rispetto a Windows o Unix
Il quadro che ne scaturisce è dunque quello di un sostanziale equilibrio che va però a favore della posizione Microsoft: non essendoci uno stimolo sufficiente al cambio di piattaforma, è preferibile evitare i costi (in termini economici e lavorativi) del cambio stesso e conservare la situazione attuale. Tale assunto ha un corrispettivo statistico preciso: il 5% delle aziende intervistate sposterà nel breve periodo il proprio parco macchine da Windows a Linux, percentuale non trascurabile ma neppure destabilizzante per un mercato sul quale Microsoft continua a mentenere un certo controllo.
L’indagine restituisce inoltre alcuni dati molto utili all’analisi del mercato Linux. Innanzitutto gli utenti Linux non dichiarano di aver scelti il pinguino per una precisa politica di costi ma piuttosto per la maggior affidabilità (30%), per la maggior sicurezza (31%) e perchè non vogliono sentirsi vincolati a Microsoft (29%). Dunque una scelta precisa di carattere qualitativo.
Infine, una vittoria che va oltre l’ambito del mercato: tra coloro i quali dichiarano di voler traslare a Linux la propria piattaforma, la maggior parte non è cliente Microsoft, ma piuttosto utente Unix. SCO, presumibilmente, non gradirà.
La ricerca Yankee Group assume una sua specifica importanza in quanto rappresenta la prima vera vittoria Windows su Linux al di fuori dell’ambito interno: in precedenza tutti i sondaggi che davano Windows per migliore erano stati condotti da istituti di ricerca vicini al gruppo di Redmond, mentre in questo caso il tutto giunge da un gruppo autorevole, indipendente ed esterno. In tal senso, Laura Didio precisa i motivi che hanno spinto ad istituire l’indagine: «l’abbiamo fatta semplicemente perchè andava fatta. Molti nostri clienti necessitavano di dati imparziali ed obiettivi».