You have 1 new friend request: Al Qaeda

Il Dipartimento della Difesa canadese sta avvertendo i propri soldati stanziati in Afghanistan di non diffondere informazioni personali attraverso social network come Facebook poichè è da lì che l'intelligence nemica trae l'80% delle sue informazioni
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Il Dipartimento della Difesa canadese sta avvertendo i propri soldati stanziati in Afghanistan di non diffondere informazioni personali attraverso social network come Facebook poichè è da lì che l'intelligence nemica trae l'80% delle sue informazioni

Il Dipartimento della Difesa canadese, noncurante dell’immagine che può dare di se stesso all’estero, sta avvertendo le sue forze militari (almeno 2.500 soldati) stanziate in Afghanistan di non postare informazioni personali su social network come Facebook, poichè potrebbero essere intercettate da Al Qaeda.

Il timore del Canada è che i terroristi potrebbero prendere come bersaglio i familiari dei militari basandosi sulle informazioni che trovano sui loro profili o che attraverso le molte foto scattate sul fronte o negli accampamenti potrebbero ottenere importanti informazioni strategiche.

I potenti mezzi di Al Qaeda dunque sarebbero concentrati nell’indagine dei profili su MySpace e Facebook dei soldati canadesi, intenti a carpire i segreti militari dai test su “Che leader politico sei?”. Per fortuna non tutti sono persuasi da simili speculazioni, anzi. I media si prendono quasi tutti gioco dell’atteggiamento inutilmente spaventato del dipartimento della Difesa Canadese, mentre con più acume Sunil Ram, professore di storia militare all’Università Militare Americana, sostiene che si tratti di censura pura mirata a controllare le immagini che escono dal fronte e strategia della paura.

Come riporta la CBC il messaggio alle truppe sarebbe: «Nonostante possa sembrare eccessivamente drammatico consigliamo di non immettere in rete informazioni personali […] queste potrebbero essere utilizzate per trovare nuovi obiettivi e spianare la strada al raggiungimento delle vostre famiglie».

Secondo il Generale di Brigata dell’esercito canadese Peter Atkinson, l’intelligence talebana trae da siti personali come Facebook, ma anche YouTube, Flickr e altri, almeno l’80% delle informazioni di cui hanno bisogno.

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