C’è mondo di video cinesi tutto da scoprire. La Borsa americana l’ha già fatto, inserendo nei listini i due colossi Youku e Tudou, che d’ora in avanti saranno una cosa sola. Con questo accordo, nasce di fatto la prima alternativa seria a YouTube.
Youku ha sborsato più di un miliardo di dollari per acquisire l’archivio di Tudou, iniziando una fusione che porterà alla creazione di una piattaforma di video sharing con un giro d’affari potenziale di mezzo miliardo di dollari l’anno. Proporzioni simili all’affare Google, che nel 2006 ha comprato YouTube per 1,65 miliardi facendolo diventare uno dei servizi di punta della famiglia di Mountain View.
Difficile immaginare ora cosa significherà dal punto di vista dei contenuti: le due società, da sempre rivali, hanno fatto in pratica un matrimonio di convenienza, perché nella corsa ad accaparrarsi i diritti di copyright e a denunciare i casi di violazione dell’altro, avevano i conti in rosso. La Cina resta tuttavia uno dei paesi “nemici di Internet“, ma le piattaforme video cinesi fino a oggi hanno permesso a molti cittadini di esercitare la loro fantasia, ma soprattutto di portare le trasmissioni televisive in tutto il paese, fornendo una copertura pubblicitaria e una struttura diversa al vecchio sistema radio-televisivo di Pechino, senza dimenticare che la popolazione Internet del paese della Grande Muraglia si attesta attorno ai 445 milioni di persone.
Di questo numero di utenti – destinati a crescere – il video sharing ne ha conquistato il 30%, diventando l’attività preferita degli internauti cinesi.