Nell’autunno del 2012 Google ha posto un obiettivo da raggiungere piuttosto ambizioso per il team al lavoro su YouTube: un miliardo di ore di streaming video ogni giorno entro il 2016, in modo da decuplicare i risultati raggiunti entro quattro anni. Stando alle nuove statistiche pubblicate, la crescita indubbiamente c’è, ma procede con un ritmo inferiore rispetto alle aspettative. Oggi si parla di 300 milioni di ore riprodotte al giorno.
Nonostante gli utenti siano sempre più disposti a trascorrere del tempo di fronte al monitor (oppure al display di smartphone e tablet) per guardare filmati, la piattaforma sembra risentire almeno in parte di una concorrenza agguerrita, composta da realtà del calibro di Netflix e Comcast, ma anche dalla condivisione dei video sui social come Facebook, Twitter o Vine. Per rafforzare ulteriormente quello che di fatto è stata fino ad oggi una sorta di monopolio, YouTube è da tempo impegnata nello stringere partnership e mettere nelle mani dei videomaker gli strumenti necessari alla produzione di materiale dalla qualità elevata.
Secondo il report pubblicato da The Information, il rivale numero uno è rappresentato proprio da Netflix, almeno nei territori in cui il servizio è attivo. Ecco le parole di Amir Efrati.
Il rischio maggiore è rappresentato dal fatto che i concorrenti potrebbero sottrarre i creatori di contenuti scontenti delle modalità contrattuali offerte da YouTube. Altre potenziali minacce sono rappresentate da startup come Victorious, creata proprio da ex dipendenti di YouTube, il cui scopo è quello di aiutare i videomaker a trovare fortuna su altri lidi, comprese le proprie applicazioni mobile.
Ciò nonostante, YouTube rimane il protagonista principale nel settore dello streaming video e l’impegno per mantenere la posizione di leadership è continuo. Di recente è stata annunciata la prossima introduzione di funzionalità inedite come il supporto ai 60 fps, la possibilità di ricevere donazioni da parte dei fan, la visualizzazione dei sottotitoli creati dagli utenti, una migliore gestione delle playlist e la feature Info Cards per l’applicazione Studio Creativi su Android.
Per quanto riguarda i profitti, la piattaforma ha chiuso il 2013 incassando 3,5 miliardi di dollari, una cifra di tutto rispetto ma comunque inferiore alle previsioni degli analisti. Di questi, il 55% è stato utilizzato per pagare i creatori di contenuti, lasciando nelle casse della piattaforma un utile pari a circa 1,5 miliardi di dollari.