Alla fine hanno prevalso le ragioni legali del copyright portate avanti dalla casa di produzione Costantin Films, che ha richiesto, ottenendola, la rimozione di tutti i video contenenti scene tratte dal film “La caduta“.
La pellicola, diretta da Oliver Hirschbiegel, è ambientata sul finire della Seconda Guerra Mondiale e narra degli ultimi giorni di Adolf Hitler, aprendo uno spaccato sulle ultime vicende che hanno per protagonista un personaggio che ha segnato la storia del XX secolo.
In particolare, appare sensibilmente carica di emotività una delle scene in cui Hitler, nell’imminenza della fine di una guerra che segnerà la propria sconfitta, si lascia andare a un monologo di grande intensità, così forte da rappresentare la scena principale di tutto il film e da finire a essere, a distanza di sei anni dalla prima proiezione, una delle scene più cliccate e commentate su YouTube nelle numerose parodie che ne sono state tratte.
Un successo che ne ha fatto uno dei meme più riusciti degli ultimi tempi, con il risultato di dare visibilità anche alla stessa pellicola originale, aspetto, quest’ultimo, decisamente notevole ma che non ha impedito di chiedere la rimozione dei filmati da parte dei detentori del copyright, i quali ritengono evidentemente lesi i propri diritti e si dicono pronti ad agire per “proteggere i propri artisti”.
Lo scopo è quello di difendere anche i propri interessi a causa della possibilità che, consentendo anche a chi non ha visto il film di visionare la scena principale, si possa svilire l’interesse verso l’opera con la conseguenza di perdere le opportunità derivanti dal mercato dell’home video e non solo.
Al di là dell’opinione che ognuno può farsi su queste operazioni di censura, va sottolineato che la stessa Costantin Films, nonostante la collaborazione dello staff di YouTube, è ben conscia dell’impossibilità pratica di rimuovere nella totalità i centinaia di video caricati contenenti spezzoni del proprio film.
Succede infatti che, nonostante molti filmati siano già stati rimossi e non siano quindi più disponibili, ne vengano caricati costantemente degli altri, rendendo difficoltoso e molto difficile il compito censorio richiesto dalla casa di produzione.
Ancora una volta si rinnova quindi il braccio di ferro tra la voglia di condivisione degli utenti e le necessità di tutelare i propri interessi portata avanti dalle major. In mezzo ci sono ovviamente i fornitori delle piattaforme, come YouTube in questo caso, divisi tra il rispetto degli obblighi imposti dalla legge e la necessità di preservare e garantire la libertà dei propri utenti.
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