Chi vuole comprare YouTube? «Io no» asserisce John Battelle. Il noto blogger ha infatti analizzato la situazione del servizio di pubblicazione video online partendo dalla valutazione che del gruppo ne vien fatta: 1 miliardo di dollari. Chi, però, potrebbe volersi accollare un gruppo come YouTube? Probabilmente nessuno, ad oggi.
Il problema è il copyright. Gran parte del materiale contenuto nell’archivio è infatti in qualche modo protetto ed i detentori dei diritti potrebbero da un momento all’altro sollevare una pesante denuncia in grado di fermare l’attività di uno dei più grandi exploit commerciali del Web 2.0. Quello che Battelle si chiede è: chi mai potrebbe volere un gruppo del valore di 1 miliardo di dollari che appresso si trascina il rischio rappresentato dai legali dei grandi gruppi detentori dei diritti violati?
Google no, ha il suo Google Video. Yahoo no, non ne avrebbe interesse. Microsoft no, di problemi legali ne ha già troppi. Time Warner neppure, la concorrenza sarebbe spietata. Non rimane granchè: Fox (Rupert Murdoch), Disney magari. Per YouTube non resta dunque che iniziare la ripulita del proprio archivio, sperando che la cosa non comporti un calo del successo registrato e parallelamente il gruppo possa iniziare seriamente a far gola: l’acquisizione da parte di qualche “big” significherebbe capitalizzare quanto portato avanti fino ad oggi evitando i rischi rappresentati dal futuro e dalle magagne accumulate nel tempo.
E la pulizia sembra essere iniziata. Da giorni gli aspetti legali di YouTube legati al copyright sembrano essere sempre più nell’occhio del ciclone ed ora una restrizione della policy di comportamento degli utenti all’atto dell’upload sembra voler costituire il passo iniziale volto a limitare i contenuti protetti delegando ogni responsabilità al di fuori del gruppo stesso.