Illustrando i risultati finanziari del gruppo relativi al Q2 2015, il nuovo CFO di Google, Ruth Porat, ha parlato anche di YouTube. La piattaforma di video sharing ha fatto registrare nel recente passato una significativa impennata per quanto riguarda il volume dei filmati visualizzati, con il tempo di riproduzione cresciuto del 60% rispetto a un anno fa. A trainare la tendenza al rialzo è stato innanzitutto il settore mobile.
Focalizzando l’attenzione esclusivamente su smartphone e tablet, infatti, si apprende che nel corso degli ultimi dodici mesi il volume e il tempo delle visualizzazioni sono raddoppiati. È la logica conseguenza non solo di una sempre più capillare diffusione dei device sul mercato, ma anche di un’evoluzione che ormai da qualche tempo interessa i loro form factor: con display sempre più grandi (che hanno portato ad esempio alla nascita del segmento phablet), guardare una clip sul telefono rappresenta un’esperienza appagante, a livello qualitativo poco differente rispetto a quanto avviene su un tablet o su un notebook di medie dimensioni. Inoltre, in mobilità aumentano le possibilità di condividere l’esperienza sia con chi è presente che con chi si trova lontano, attraverso social network o messaggistica istantanea.
Una sessione media di riproduzione su display toichscreen, secondo quanto dichiarato da Porat, dura circa 40 minuti. Nonostante sia da sempre la realtà più importante nell’ambito dello streaming video, YouTube ha per lungo tempo faticato a trovare un modello di business realmente redditizio. La tendenza innescata potrebbe però premiare la costanza di Google nell’investire sulla piattaforma. Con iniziative messe in campo di recente come YouTube Kids e il servizio YouTube Gaming ormai prossimo al debutto (andrà a sfidare Twitch, acquisito da Amazon), il numero complessivo delle riproduzioni è destinato a crescere ulteriormente.