Che YouTube abbia contribuito a rivoluzionare le modalità di fruizione dei contenuti video è innegabile. Il portale, che da poco ha festeggiato i suoi nove anni online, è cresciuto in modo considerevole negli ultimi anni, complice anche una sempre più capillare diffusione dei dispositivi mobile. I dati parlano chiaro: ogni minuto vengono caricate oltre 100 ore di nuovi filmati e ogni mese un miliardo di persone si collega al sito da tutto il mondo, per guardare le clip in streaming e condividerle.
Partendo da queste valutazioni, Google ha riunito oggi oltre 150 aziende al teatro Franco Parenti di Milano per l’evento YouTube Pulse, in cui illustrare in che modo il successo della piattaforma possa essere sfruttato dai brand come efficace strumento di comunicazione.
Abbiamo voluto creare un evento che fosse di forte ispirazione, per raccontare, attraverso esempi concreti, come stabilire un dialogo con le diverse community di fan e appassionati che coltivano e condividono i propri interessi su YouTube.
Queste le parole di Paola Scarpa, Brand Sector Director di Google Italy, riportate nel comunicato stampa giunto in redazione. Nell’occasione sono state diffuse anche le statistiche dell’indagine YouTube Global Audience Study condotta nel 2013 da IPSOS su un campione di oltre 1.500 persone. Emerge innanzitutto il profilo dell’utente medio, sulla base dell’età anagrafica e dell’attività professionale.
- Il 39% degli utenti italiani di YouTube ha tra i 18 e i 34 anni, il 51% ha un’età superiore ai 35 anni;
- il 71% è sposato o convive;
- 7 su 10 svolgono un’attività lavorativa.
Come citato in apertura, anche la diffusione dei dispositivi mobile ha contribuito a rivoluzionare l’accesso al Web da parte dei navigatori. Stando ai numeri rilevati, c’è un legame tra l’utilizzo di YouTube e quello di smartphone o tablet.
- Il 66% utilizza abitualmente uno smartphone (rispetto al 40% dei non utenti);
- il 26% utilizza un tablet (rispetto al 19% dei non utenti);
- in generale gli utenti YouTube sono 2,4 volte più propensi a utilizzare più dispositivi.
Ancora, il 57% degli utenti YouTube è solito pubblicare commenti o recensioni su blog e forum, il 49% condivide con frequenza i filmati visti e il 56% parla con i propri amici dei video riprodotti. Incontestabile anche la tendenza che sta portando le piattaforme di video sharing e streaming a soppiantare gradualmente i media tradizionali: il 56% degli intervistati ritiene i contenuti di YouTube più originali rispetto a quelli trasmessi in televisione e il 45% dichiara che il servizio è, per la propria generazione, più importante rispetto alla TV.
Alla luce di questi dati, le aziende possono creare nuove opportunità di relazione con i consumatori. Alcuni esempio portati oggi al’incontro di Milano da Google sono Kellog’s, Fendi e Barilla, marchi che da anni utilizzano la piattaforma con un linguaggio originale e modalità finalizzate a creare un rapporto interattivo con il pubblico. Sempre dalla ricerca IPSOS, il 41% dei chiamati in causa vorrebbe che le aziende condividessero più video relativi ai prodotti, mentre il 40% auspica una maggiore collaborazione tra i brand e gli “YouTuber” più celebri.
In relazione alle inserzioni pubblicitarie visualizzate prima o durante lo streaming, il 20% dichiara di aver guardato un video correlato al brand, il 33% ha cercato più informazioni online e il 33% ha visitato il sito ufficiale del marchio. Ecco il parere espresso in merito da Paola Scarpa.
Le piattaforme digitali hanno ormai riformulato le tradizionali logiche di relazione azienda consumatore. YouTube è già un grande alleato di molti brand che hanno colto l’opportunità di distinguersi con modalità di comunicazione innovative e con un utilizzo della piattaforma in tutte le sue diverse potenzialita’, con ritorni concreti in termini di business e di brand awareness.