Arrivano i contenuti di lunga durata su YouTube. Dopo alcuni esperimenti fatti nel corso dell’anno passato con dei lungometraggi e alcuni documentari da più di un’ora messi online (più altre prove decisamente più sperimentali), ora il sito di video sharing numero uno si butta sui video lunghi.
Il problema è il sistema di revenue, Google ancora non ha trovato come monetizzare l’incredibile base utenti di YouTube poichè la gran parte dei video in realtà sono guardati poco e nessun investitore è interessato davvero allo User Generated Content. Senza contare che in pochi vogliono mettere la propria pubblicità accanto a contenuti che non possono vedere in anticipo e sanno venire dagli utenti.
Dunque, YouTube ora prova a mettere un piede nell’industria, cioè nella produzione professionale aprendo la sua Screening Room, un luogo del sito che metterà online 4 nuovi film ogni settimana selezionati rigorosamente da un panel della compagnia. I film non verranno solo dai privati e indipendenti ma anche dai filmaker e dai festival. Ad esempio tra i primi nomi spunta “Are You the Favorite Person of Anybody?” di Miranda July, regista che si era distinta al Sundance Film Festival con “Me And You And Everyone We Know”, film che si era visto anche nei cinema italiani.
Ci sarà dunque più pubblicità essendoci più contenuto e quindi più spazio e ci sarà la possibilità di comprare i DVD o scaricare i file in alta definizione (i cui proventi andranno per metà agli autori e metà a YouTube), ma più che altro gli utenti potranno guadagnare esposizione su una piattaforma da 82 milioni di utenti al mese con video che non superino il Gb di spazio.
YouTube dunque cerca di percorrere la medesima strada di Hulu, il servizio appoggiato dalla NBC, che manda in streaming (ma solo per i residenti in Nord America) le puntate dei grandi serial televisivi e i film Universal, riscuotendo un grandissimo successo sia di pubblico che commerciale. Ma bisogna fare attenzione poichè Hulu si appoggia su contenuti di successo, contenuti dei quali la gente va in cerca, mentre YouTube proporrebbe cose nuove, cose che in linea di massima le persone non stanno cercando ma sulle quali si imbatterebbero, e non è detto che contenuti nuovi da un’ora e passa vengano fruiti facilmente.
E’ sempre più chiaro, come mostrano anche gli ultimi report, che si stanno creando due dimensioni del video in rete ben definite: il video “to TV” e il video “to PC“. Hulu è video “to TV” anche se fruito da un pc, perché sono contenuti che se tutti potessero farlo agevolmente sarebbero visti più che altro sul televisore (anche perché quello è il loro medium d’elezione). Al contrario, YouTube è sempre stato il re del video “to PC”, anche quando il termine non esisteva. Passare dall’altra parte potrebbe non essere una grande idea.
Va anche aggiunto il fatto che da qualche mese ormai, YouTube va dicendo di avere pronta una nuova forma di pubblicità per il video che non è né il pre roll nè il post roll. Se tutto ciò corrispondesse a verità da Google potrebbero anche cominciare a vedere qualche nuovo profitto, ma sembra difficile che l’UGC si trasformi di colpo in una manna dal cielo.