Come si può leggere nell’articolo sul sito del New York Times (riportato anche dal nostro Webnews), è stato di recente siglato un accordo tra YouTube e Metro-Goldwin-Mayer per trasmettere film completi e serie televisive statunitensi sul popolare sito di video-sharing (visibili per ora solo negli USA).
La mossa di YouTube è dettata dalla necessità di contrastare il sito concorrente Hulu, che già offre contenuti televisivi e cinematografici della Fox e NBC (sempre solo negli Stati Uniti, al momento).
Come fa giustamente notare Ilaria Aurino in un precedente post:
Era impensabile che un sito visitato da milioni di utenti non portasse ad una ritorno economico pari alla sua fama
Il problema è simile a quello di Skype, anch’esso molto amato dagli utenti ma non in grado di produrre guadagni commisurati alla sua popolarità; per fidelizzare gli utenti della Rete, si offrono gratuitamente contenuti e funzionalità, ma non sempre si riesce a trasformare gli utenti in acquirenti.
Il caso di YouTube è ancora più complesso: da un lato gli accordi con le major come Metro-Goldwin-Mayer, dall’altro la causa di un miliardo di dollari intentata dalla Viacom, che accusa il sito di aver pubblicato contenuti coperti da copyright.
A quanto pare, old e new economy non riescono ancora a sintonizzarsi l’una con l’altra.