«YouTube viene utilizzato per condividere filmati prodotti da al-Qaeda e altri gruppi terroristici islamici. Lo scopo di questa lettera è richiedere a Google di intensificare le sue politiche contro questo materiale offensivo, rimuovere gli stessi video da YouTube ed evitare che essi possano riapparire». Non ha usato alcun preambolo il senatore degli Stati Uniti Joseph I. Lieberman nella sua lettera indirizzata al CEO di Google, Eric Schmidt. Membro del comitato per la sicurezza nazionale e gli affari governativi, Lieberman ha invitato Mountain View ad adottare politiche maggiormente restrittive sul suo portale di video sharing YouTube, veicolo negli ultimi mesi di numerosi filmati riconducibili ad ambienti terroristici.
Nella lettera aperta inviata a Schmidt, Lieberman paventa il rischio di un possibile utilizzo del famoso portale per la condivisione dei video per diffondere e sostenere cause e ideali dei terroristi islamici. Per il senatore statunitense, la rimozione dei filmati con questo genere di contenuti sarebbe dunque un atto dovuto in nome della sicurezza nazionale: «Proteggere i nostri cittadini dagli attacchi terroristici è una delle principali priorità del nostro governo. Il settore privato ci può aiutare nel fare questo. Impegnandosi a limitare l’utilizzo di YouTube per diffondere gli obiettivi e le strategie di coloro che desiderano uccidere civili innocenti, Google potrà apportare il suo contributo in questo importante impegno nazionale».
La risposta da parte di Mountain View alla allarmistica lettera del senatore Lieberman non si è fatta attendere. Attraverso un suo portavoce, Google ha ribadito il proprio impegno teso a monitorare i contenuti che violano le condizioni di utilizzo di YouTube, ma ha negato la possibilità di rimuovere i filmati provenienti da particolari gruppi attivi sul suo portale. Nel corso degli ultimi giorni, il sito per il video sharing ha eliminato dai propri server circa 80 filmati caratterizzati dal contenuto estremamente violento e non conforme alle regole imposte agli utenti. YouTube non permette, infatti, la trasmissione di video contenenti scene di violenza gratuita e ingiustificata, ma l’identificazione degli stessi non è sempre così semplice.
Centinaia di filmati vengono caricati ogni minuto da tutte le parti del mondo sul famoso portale di video sharing. Controllare preventivamente il contenuto di ogni contribuito multimediale sarebbe impossibile, ha ricordato il portavoce di Google in risposta alle istanze formulate da Lieberman con la sua lettera aperta. Per gestire i contenuti non adatti, YouTube fa largo affidamento sulla propria community di utenti, che hanno la possibilità di contrassegnare i filmati non conformi alle regole del portale con un semplice click. Un team di controllo di Google provvede poi a visionare i filmati segnalati dagli utenti, decidendo se sia il caso o meno di eliminarli dal sito web.
«Le nostre linee guida non prevedono che qualcosa prodotto da un particolare gruppo possa essere censurato» ha ribadito con fermezza il portavoce di Google. La società di Mountain View ha inoltre ricordato come ognuno debba essere libero di esprimere su YouTube la propria posizione, anche nel caso in cui sia latrice di messaggi scorretti o molto poco popolari. Da tempo si discute negli Stati Uniti sull’opportunità di monitorare con maggiore attenzione le attività sul Web riconducibili agli ambienti terroristici, ma i difensori delle libertà di espressione sono fortemente critici verso l’ipotesi di una Rete maggiormente “filtrata” per motivi di sicurezza nazionale.