Google ha raddoppiato il limite per i video che si possono caricare su YouTube: da 1GB si passa a 2GB. Il che ha grosse implicazioni sull’archivio. Non aumenta, infatti, la durata massima dei video (e non cambia dunque il format ospitato), ma aumenta e di molto la qualità possibile.
Aumenta, ovviamente, il traffico: per Google la scelta è dunque coraggiosa, poiché implica costi. Ma trattasi evidentemente di un investimento calcolato, identificando nella qualità di video l’elemento in grado di far fare il salto di qualità al servizio.
Da 1GB a 2GB in 24 ore. Se si pensa a cosa era la rete pochi anni or sono, quando la sigla “GB” indicava un’unità di misura fuori portata, il percorso fa riflettere. Anche se di riflettere non c’è tempo: tutto corre e, quando lo spazio aumenta, aumentano anche le modalità per sfruttarlo. E le opportunità. E gli interessi.