A quanto pare, Microsoft sembra aver intenzione di sacrificare Soapbox, il social media che nelle intenzioni avrebbe dovuto dare del filo da torcere a YouTube, a causa della crisi economica: le funzionalità del servizio per caricare e vedere video online saranno molto ridotte.
Per quanto il servizio Soapbox non sia mai stato davvero spinto da Microsoft e nonostante lo strapotere di YouTube sugli altri social media dedicati ai video, è significativo registrare come anche un colosso economico come Microsoft debba arrendersi alla constatazione che, numeri alla mano, il primo della fila dei servizi online con connotazione sociale possa fare piazza pulita di chi sta dietro.
Il successo planetario di YouTube, ampiamente previsto da Google che, pur essendo un progetto in perdita, ha scelto di acquisire il portale piuttosto che proporre un servizio concorrente, è dovuto sicuramente sia alle funzionalità, sia all’ormai ineluttabile connotazione di mezzo di comunicazione di massa che ha nell’immaginario collettivo, sia all’enorme base di utenti abituati ad utilizzarlo.
Basta fare caso a come, ormai, YouTube sia entrato anche nel linguaggio comune e sia usato come sinonimo di “video su Internet”: quanto gli altri media così come la gente comune parlano di filmati visti sul Web, li identificano sempre come “messi su YouTube” anche se in realtà sono stai pubblicati su siti istituzionali o altri social media.
Vista la base di utenti e il ruolo assunto nell’immaginario collettivo, la strategia corretta per proporre un altro social media non può essere altra che offrire un ambiente che sia 9 volte migliore di YouTube (impresa non semplice)? Differenziarsi e puntare su target definiti forse rappresenta una strategia più saggia…