Google festeggia Zamenhof e, come ormai tradizione, cambia il suo logo per ricordare un evento particolare: il 150° anniversario della nascita del medico e linguista polacco, inventore dell’esperanto.
Per l’occasione, il logo di Google sostituisce la lettera “L” con la bandiera simbolo dell’esperanto, la lingua ausiliaria internazionale più conosciuta e parlata al mondo.
Il ricordo di Ludwik Lejzer Zamenhof è quindi dedicato all’uomo che, tra il 1872 e il 1887, pose le basi per la nascita di una lingua universale, una lingua “neutrale” che garantisse la comunicazione tra tutti i popoli del mondo, una lingua che vide pubblicato il primo libro scritto secondo la sua grammatica il 26 luglio 1887, quando fu dato alle stampe l’Unua Libro.
Gli scopi che portarono Zamenhof alla creazione dell’esperanto si possono quindi definire sicuramente “nobili” e sono il primo tentativo di “linguaggio globalizzato” che si dimostrò precursore dei tempi, nato quando ancora esistevano in parecchie nazioni forti differenze linguistiche interne tra una regione e l’altra.
Prendendo così spunto da diverse regole grammaticali appartenenti a lingue diverse Zamenhof volle creare una lingue semplice da imparare, con regole fisse e forme regolari, accompagnata da un’ampia espressività tanto da prestarsi in maniera eccellente alla poesia come alla prosa, nonché alla scrittura di testi teatrali e musicali.
Da notare inoltre come, secondo molti esperti, l’esperanto sia una lingua particolarmente adatta all’impiego in ambito informatico e precisamente nel campo della “linguistica computazionale” grazie all’impiego di forme regolari che lasciano uno scarso margine di ambiguità.
Ma a parte questo ci sembra importante sottolineare come i principi basi della creazione di un linguaggio internazionale abbiano una incredibile validità ancora oggi dopo più di un secolo. Anzi se ne sente il bisogno a maggior ragione proprio adesso, in una società fortemente globalizzata e in cui la comunicazione è interconnessa a livello planetario anche e soprattutto tramite il Web, per cui la necesità di un linguaggio comune e sovranazionale, indipendente quindi da qualsiasi richiamo ad una particolare cultura nazionale, si fa sempre più sentita.
Si dibatte tanto sul rilievo che la lingua inglese ha raggiunto nel mondo tra quanti ne vantano la grande flessibilità e il valore di lingua internazionale e quanti, invece, parlano di colonizzazione culturale che rischia di soppiantare la diversità linguistica e con essa la ricchezza culturale dei vari popoli. In questo senso, forse, una lingua come l’esperanto potrebbe trovare, finalmente e dopo molti anni dalla sua creazione, un suo impiego nel mondo della comunicazione dei media mondiali e quindi di Internet.
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