Sembra solo l’ennesima storia della piccola compagnia il cui massimo asset è racchiuso nelle poche righe di un brevetto. Sembra la solita storia del nome sconosciuto che prova a scagliare un sassolino contro il grande gruppo nella speranza di fare il colpaccio. Sembra, ed è, una storia come tante altre già sentite, ma ogni caso è una storia a sé e le speranze della ZapMedia sono al momento tanto intatte quanto validi sono i due brevetti da sventolare sulla scrivania dei legali Apple.
Da una parte v’è, dunque, Apple, la casa degli iPod e la casa che sta sgretolando l’impero della musica tradizionale grazie al suo iTunes. Dall’altra, invece, v’è la parte denunciante: ZapMedia Services Inc. La ZapMedia è un’azienda che al suo attivo ha due brevetti contrassegnati con i numeri 7,020,704 («A system for managing the distribution of licensed media assets»p;) e 7,343,414 («System and method for distributing media assets to user devices and managing user rights of the media assets»). Il primo brevetto è stato riconosciuto nell’ottobre del 2000: la ZapMedia da ormai 10 anni stava cercando di portare sul mercato la propria intuizione, ma i vari tentativi non ebbero successo. Il secondo brevetto, riconosciuto all’azienda in data 11 marzo 2008, è invece la scintilla che incoraggia la ZapMedia a presentarsi con fare battagliero nelle aule di tribunale.
Nei primi anni ’90 la ZapMedia illustrava ad Apple, così come a vari altri gruppi, la propria idea. Nel 2001 Apple in qualche modo concretizzava quelle idee (illustrate a quanto pare «nei dettagli») e con l’abbinata iPod/iTunes iniziava la propria cavalcata trionfale che ha portato la mela du Cupertino a essere ciò che è al giorno d’oggi. Nel frattempo ogni trattativa tra Apple e la ZapMedia non avrebbe avuto fortuna e nessun riconoscimento è mai stato dovuto all’azienda che oggi rivendica la paternità dell’idea originale.
Dalla ZapMedia giunge semplicemente spiegazione di quanto successo, indicando nell’impossibilità di giungere ad un compromesso la causa dello scontro legale che porterà le due fazioni a confrontarsi sulle carte bollate della Marshall Division della Corte Distrettuale dell’Eastern District in Texas. Nessuna richiesta concreta viene al momento formalizzata, semplicemente la ZapMedia vorrebbe un giusto riconoscimento in forma di royalties non quantificate. Spiega Robert J. Frohwein, consigliere generale ZapMedia: «quando qualcuno prende i tuoi progetti e la tua proprietà intellettuale senza una licenza dopo vari tentativi [di accordo], non abbiamo opzioni diverse dal proteggerci in ogni modo possibile».