Zimbra aggiorna la sua Collaboration Suite

Zimbra ha aggiornato la sua popolare Collaboration Suite con la versione 5.0, ricca di interessanti nuove funzioni quali la sincronizzazione con Outlook 2007 e con gran parte dei dispositivi mobili, nonché la gestione della messaggistica istantanea
Zimbra aggiorna la sua Collaboration Suite
Zimbra ha aggiornato la sua popolare Collaboration Suite con la versione 5.0, ricca di interessanti nuove funzioni quali la sincronizzazione con Outlook 2007 e con gran parte dei dispositivi mobili, nonché la gestione della messaggistica istantanea

Zimbra, società acquisita da Yahoo nel settembre del 2007 per 350 milioni di dollari, ha annunciato il rilascio della Zimbra Collaboration Suite 5.0, versione aggiornata della popolare piattaforma open source per la collaborazione e la gestione delle email. Tra le novità più interessanti spicca un rinnovato supporto per i dispositivi mobili, con il supporto dell’iPhone, della piattaforma J2ME e del BlackBerry Enterprise Server, l’inclusione di un modulo per la messaggistica istantanea e Zimbra Desktop, il quale offre la possibilità di effettuare le operazioni principali anche scollegati dalla rete.

Come logica conseguenza dell’acquisizione da parte di Yahoo, la versione Web di Zimbra spinge in maniera particolare sull’integrazione con i servizi offerti dal colosso della ricerca: attraverso l’utilizzo delle Zimlets (una sorta di widget che permettono l’integrazione con altri software e servizi), la nuova versione della piattaforma si integra facilmente con Flickr, Yahoo Local, Yahoo Finance, e Yahoo Search. Nei prossimi mesi è previsto inoltre il supporto a Yahoo Mail e Calendar. Interessanti novità anche per quanto riguarda la gestione degli account di posta elettronica, non più limitati al server Zimbra, ma che comprendono ora anche Gmail, Yahoo Mail o di ogni indirizzo di posta basato sul protocollo IMAP o POP.

A differenza della versione Web di Zimbra basata sulla piattaforma Ajax, Zimbra Desktop (presente per il momento ancora in versione beta) permette di estendere l’esperienza offerta dalla suite anche offline. Si tratta all’atto pratico di un applicativo disponibile per i sistemi Windows, Linux o Mac, attraverso il quale scrivere le proprie email o documenti, gestire gli eventi contenuti nel calendario e impostare i propri impegni (Task) anche senza disporre di una connessione ad Internet. Una volta che l’utente collega il suo computer alla grande rete, tutte le modifiche effettuare vengono sincronizzate in maniera automatica con i server di Zimbra.

La nuova versione della suite trova il suo punto di forza nell’interfacciamento con il settore mobile, grazie alla possibilità di poter consultare le email, i contatti e i calendari presenti sui server Zimbra tramite iPhone o qualsiasi altro apparecchio in grado di supportare HTML/Javascript. I dispositivi mobili come il Motorola Razr e i BlackBerry Pearl in grado di supportare la piattaforma J2ME di Sun, potranno ricevere le proprie email direttamente sul dispositivo e visualizzare contatti e calendari in tempo reale. Disponibile, seppure ancora in versione beta, il supporto per il BlackBerry Enterprise Server.

Se l’acquisizione di Zimbra da parte di Yahoo non sembra aver minato lo spirito originale del progetto, la situazione potrebbe rivelarsi assai differente nel caso quest’ultima decidesse di cedere alle recenti avance portate avanti da Microsoft: secondo alcuni analisti infatti la suite si porrebbe in stretta competizione con Exchange, rischiando di divenire solamente uno scomodo fardello. «Microsoft deve decidere cosa fare con Zimbra», hanno dichiarato gli analisti Nick Patience e Brenon Daly; «noi riteniamo che lo lascerà morire piuttosto che portarlo avanti e tenerlo come minaccia per Exchange».

Decisamente più confortanti le parole di Satish Dharmaraj, vice presidente di Yahoo e co-fondatore di Zimbra: «A Zimbra nulla è cambiato», scrive Dharmaraj nel suo post. «continueremo ad essere impegnati nel soddisfare al meglio i nostri clienti. […] Continueremo ad abbracciare gli standard aperti. È nel nostro DNA. E intendiamo continuare a farlo».

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