È probabile che chiunque voglia assicurarsi una maggiore protezione durante le videochiamate su Zoom dovrà pagare. Il consulente per la sicurezza della nota app, Alex Stamos, ha dichiarato che Zoom prevede di fornire la crittografia end-to-end a utenti paganti, aziende e istituzioni come le scuole, ma non agli account gratuiti.
Numerosi “fattori tecnologici, di sicurezza e inerenti al business” avrebbero influenzato la decisione finale, secondo quanto riportato da Reuters. Sebbene Stamos non abbia parlato in maniera specifica dei piani futuri, ha fatto notare che la crittografia per tutti renderebbe impossibile allo staff di Zoom fronteggiare eventuali molestie in tempo reale e potrebbe mettere fuori dai giochi le persone che videochiamano utilizzando le linee telefoniche.
Tuttavia, un portavoce della società ha affermato che la strategia dell’azienda per la crittografia end-to-end è ancora “work in progress” e che il servizio è stato di recente aggiornato con la crittografia GCM-AES per tutti.
Zoom ha migliorato la sicurezza da quando la pandemia di COVID-19, e il conseguente maggiore utilizzo, ha puntato i riflettori sulle vulnerabilità del software. Tuttavia, molti starebbero già criticando il servizio per la decisione ingiusta che avrebbe preso: teoricamente, Zoom lascerebbe gli utenti gratuiti senza protezione e vulnerabili agli exploit, contrariamente ai clienti paganti. È come se la privacy di chi non paga valesse meno di quella di chi lo fa.
A proposito della nota app per le videochiamate, sul sito è possibile trovare delle guide per scoprire come cancellare un account su Zoom e come condividere lo schermo in un meeting su Zoom.