«Caro [utente], finalmente la notizia che aspettavi: Zopa si è rimessa in corsa per tornare ad essere operativa a breve». Una mail inviata agli utenti iscritti al servizio lancia la notizia che l’intera community community aspettava da tempo: il “social lending” di Zopa dovrebbe presto rimettersi in moto riaprendo così le porte a prestatori e richiedenti che avevano reso il gruppo una realtà italiana del tutto peculiare.
È passato ormai un anno da quando la Banca d’Italia ha posto i sigilli a Zopa con tanto di esclusione da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze dall’elenco degli intermediari finanziari ex art. 106. Chiara la motivazione: «a Zopa è stato contestato di aver fatto raccolta del risparmio (e non semplice intermediazione di pagamenti) a causa della giacenza sul Conto Prestatori Zopa del denaro in attesa di uscire in prestito». Il gruppo doveva quindi trovare una soluzione per aggirare il problema formale della giacenza, cosa che si sperava di poter realizzare da tempo e che ora potrebbe però aver trovato la giusta via per giungere alla riapertura.
Nella email inviata agli utenti Zopa, il gruppo spiega: «Come forse ricorderai, il primo passo era trovare un nuovo assetto societario: abbiamo ora un nuovo socio di riferimento che ci porta in dote il sostegno convinto al social lending e la possibilità di integrarci, sfruttando le sinergie e contenendo i costi operativi, in un gruppo finanziario indipendente e in fase di sviluppo. La società è stata anche ricapitalizzata in modo adeguato per poter affrontare il secondo passo per un ritorno alla normalità, una nuova autorizzazione ad operare da parte di Banca d’Italia».
La richiesta ufficiale alla Banca d’Italia verrà formalizzata nei prossimi giorni, ma fin da subito Zopa spiega perchè l’operazione verrà ora portata avanti nel contesto di un nuovo quadro normativo e societario: «Negli ultimi mesi ci sono state delle importanti variazioni normative, a seguito dell’entrata in vigore della direttiva 2007/64/CE del Parlamento Europeo che regola i servizi di pagamento a livello comunitario. Una ci riguarda molto direttamente ed è la creazione di una nuova tipologia di operatore finanziario a livello europeo, l’Istituto di Pagamento, diventata operativa in Italia il 15 febbraio 2010 su disposizione della Banca d’Italia. Il funzionamento di Zopa è riconducibile a quello di un Istituto di Pagamento, ragione per cui entro luglio depositeremo la richiesta a Banca d’Italia per poter operare appunto come Istituto di Pagamento. Banca d’Italia si riserva di concedere l’autorizzazione entro 90 giorni dalla data di presentazione della domanda ed è quindi ipotizzabile un riavvio dell’attività in ottobre».
Zopa promette ancor più sicurezza per gli utenti, modifiche minime alla piattaforma e, semplicemente, un nuovo sistema formale di gestione del denaro: «Da un punto di vista operativo sulla piattaforma verrà aperto, in modo trasparente per l’utente, un conto di pagamento per ogni Prestatore all’interno di un unico conto di deposito e altrettanto sarà fatto per ogni Richiedente».
L’amministratore delegato Maurizio Pietro Sella chiude il discorso, ma preannuncia nuovi dettagli nei mesi a venire. Luglio, Agosto, Settembre: ad Ottobre, se non interverranno ulteriori ostacoli, Zopa potrà riaprire i battenti in Italia.