Zopa è pronta a riaccendere i motori. Il servizio di social lending di cui Webnews ha seguito fortune e sventure, infatti, ha comunicato alla propria community che è stato compiuto il passo necessario per tornare in pista entro breve. A questo non resta che l’attesa per l’auspicata approvazione del piano di rilancio.
Spiega Maurizio Pietro Sella, Amministratore Delegato Zopa Italia: «In data 5 agosto abbiamo presentato a Banca d’Italia la domanda di autorizzazione ad operare come Istituto di Pagamento. Per il rilascio dell’autorizzazione la normativa prevede che “La Banca d’Italia – in base agli esiti delle verifiche effettuate circa la sussistenza delle condizioni per l’autorizzazione e tenuto conto dell’esigenza di assicurare la sana e prudente gestione dell’istituto di pagamento e il regolare funzionamento del sistema dei pagamenti – rilascia o nega l’autorizzazione entro novanta giorni dalla data di ricevimento della domanda, corredata dalla richiesta documentazione”».
Zopa ha temporaneamente interrotto le proprie attività in conseguenza del fatto che la Banca d’Italia ha intravisto irregolarità nella forma con cui la società di social lending ha gestito il portafoglio patrimoniale dei prestatori. Nelle scorse settimane il gruppo ha annunciato di aver trovato la formula giusta per poter plasmare il servizio sulla base delle necessità della normativa italiana: «abbiamo ora un nuovo socio di riferimento che ci porta in dote il sostegno convinto al social lending e la possibilità di integrarci, sfruttando le sinergie e contenendo i costi operativi, in un gruppo finanziario indipendente e in fase di sviluppo. La società è stata anche ricapitalizzata in modo adeguato per poter affrontare il secondo passo per un ritorno alla normalità, una nuova autorizzazione ad operare da parte di Banca d’Italia».
Nessun dettaglio relativamente alla nuova configurazione societaria ed ai soci entranti, ma ora Sella manifesta chiaro ottimismo: «Ci auguriamo di poter riprendere a inizio novembre l’attività che tanto ci sta a cuore». Zopa, insomma, è pronta a ripartire. La parola passa alla Banca d’Italia.