Zopa, acronimo di Zona di Possibile Accordo, basa il suo fondamento sulla creazione di una comunità on-line nella quale interagiscono direttamente i richiedenti (gli utenti che richiedono un prestito) ed i prestatori (gli utenti che investono denaro prestandolo ad altri) senza alcuna intermediazione, ottenendo pertanto le migliori condizioni per entrambi.
Ciò significa tassi più bassi per chi riceve il denaro ed interessi maggiori per chi presta i soldi. Il mercato finanziario è caratterizzato dalla comunità, ed il tasso di interesse viene determinato dall’incontro tra l’offerta e la domanda.
La missione di ZOPA è quella di creare il mercato e di stabilirne le regole attorno le quali esso deve ruotare.
Inoltre, elemento non trascurabile, è il ruolo di assoluta trasparenza di cui si investe ZOPA, ovvero, oltre a curare l’aspetto tecnologico della comunità, effettua delle accurate valutazioni di merito nei riguardi dei richiedenti gestendo nel contempo le transazioni di denaro comprensive dei flussi di pagamento.
Insomma, se ZOPA dovesse prender piede sarebbero inevitabili le perdite per le banche in virtù del fatto che oggigiorno il denaro costa molto.
Il P2P, come dice sia Agostino, sia Emanuele, non è solo file sharing.