Al Summit Web 2.0, parlando della Mela, il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg ha auspicato che Apple ammorbidisca il suo approccio nella connessione tra Ping e Facebook, e soprattutto ha ridimensionato parecchio le affermazioni di Steve Jobs circa i presunti onerosi termini imposti dal social network. Se non vuole restare indietro, chiosa il giovane CEO, Apple dovrà salire presto sul treno del social, visto che ogni tecnologia presto sarà declinata con questo nuovo paradigma.
Senza entrare nel merito delle contrattazioni poi saltate (cosa che ci avrebbe parecchio interessato), Zuckerberg ha sottolineato la necessità per la sua società di conoscere nel dettaglio l’uso che Apple avrebbe fatto di quella quantità enorme di dati e soprattutto quale feedback avrebbe restituito in cambio. Punto sul quale evidentemente le negoziazioni si sono arenate. E d’altro canto, anche Facebook ci ha rimesso: parliamo di un bacino potenziale di decine di milioni di nuovi utenti.
Parla con un velo di rammarico della sfumata possibilità di cooperare con la mela. Facebook è una società piuttosto piccola, soprattutto se accostata ad Apple e Google, e piuttosto che creare qualcosa ex novo avrebbe preferito poter contribuire ai progetti dei grandi, per così dire. Insomma, avrebbe potuto aggiungere il sostrato sociale che manca a qualunque nuova funzionalità in cantiere a Cupertino, cosa che “avrebbe spazzato via la concorrenza”.
Il problema, tuttavia, è che Steve Jobs e i suoi non amano dover dipendere da terze parti per la tecnologia, e sopra ogni cosa detestano imposizioni o limitazioni artificiose dall’esterno ai propri progetti. Lo abbiamo visto già con il passaggio dai processori PowerPC, a causa dei quali erano in ostaggio di IBM, a quelli Intel, grazie ai quali gli aggiornamenti dei Mac hanno finalmente cadenze più omogenee e regolari. Certo, c’è stata una storica e complessissima transizione da gestire, la compatibilità software da mantenere e le rassicurazioni da dare, tanto ad utenti che sviluppatori. È stato un progetto ambiziosissimo che però non ha spaventato Cupertino, e ora ha portato già i suoi frutti. Il rischio, per Facebook, è che la stessa cosa accada anche con Ping; e purtroppo per Zuckerberg, spesso Apple riesce bene in ciò che comincia.