ArsTechnica pubblica una precisazione importante sul player Zune di Microsoft e, accreditando il tutto ad una anonima ma affidabile fonte, spiega che i file riprodotti e condivisi non verranno intaccati con il Digital Right Management del gruppo. L’accusa, infatti, era quella di una sorta di “infezione” dei file ospitati, facendo sì che anche i file liberi o tutelati da Creative Commons potessero essere sotto DRM Microsoft.
Falso: i file non vengono intaccati ed il sistema semplicemente ne controlla la durata di permanenza sul player in modo che i file ricevuti in condivisione non possano essere conservati per più di tre giorni nè a loro volta condivisi con altri utenti. Il principio è dunque quello di una condivisione univoca ed a scadenza, fermo restando la possibilità di acquistare il file tramite Zune Marketplace per poterlo detenere legalmente e senza più vincoli di durata o condivisione.
La precisazione annulla tutta una serie di recriminazioni sollevatesi negli ultimi giorni dopo che Microsoft ha diffuso alcuni dettagli su Zune senza offrire specifiche più precise. Il DRM di Zune non è dunque così “virale” come sospettato e la condivisione wireless si presenta come una buona opportunità promozionale per il music store del gruppo.