Piccoli ma significativi aggiustamenti in corsa per Zune, che modifica il servizio a sottoscrizione dello Zune Marketplace passando da un modello di ascolto a volontà (almeno fino a quando viene pagata la sottoscrizione, sul modello Napster) ad uno che consentirà di portarsi a casa un po’ di musica alla volta in formato mp3 libero.
Quella scelta da Microsoft sembra una curiosa via di mezzo tra il sistema utilizzato in precedenza, per il quale l’utente non possiede mai la musica (ma solo il diritto ad ascoltarla che ovviamente decade alla fine dell’abbonamento) e quello più commerciale, per il quale è possibile tenere la musica che si scarica sotto abbonamento. Ai sottoscrittori dei 15 dollari mensili infatti sarà consentito scegliere 10 tracce al mese da poter effettivamente possedere e quindi masterizzare o copiare.
Il valore delle 10 tracce in questione per Microsoft si aggira intorno ai 10 dollari, dunque ci sarebbe ancora un margine di guadagno di 5 dollari per l’azienda che va a rappresentare il costo della sottoscrizione mensile per l’ascolto “all you can eat”. Fin da subito tutte le grandi etichette musicali coinvolte nell’impresa commerciale di Redmond si sono dette concordi sulla bontà del progetto.
L’idea dovrebbe essere quella di catturare nuovo pubblico, quello cioè più riluttante all’idea di un abbonamento in cui la musica è offerta con la mal digerita formula del noleggio. Il problema di Microsoft, infatti, è che la risposta del mercato alla sua offerta è stata fino ad oggi al di sotto delle aspettative. Secondo il gruppo di Redmond la rivoluzione in atto dovrebbe portare ad avere un servizio che consenta di non dover gestire musica su un device singolo, ma di poter invece accedere da ovunque ed in ogni momento a qualsiasi brano in rete.
L’azienda è infatti conscia del punto di arrivo, ma sa che non potrà arrivarci subito: «Il modo in cui le persone fruiscono la musica sta cambiando e ora è più difficile che mai offrire il giusto mix di scoperta musicale, profondità di contenuto e valore economico» ha detto Chris Stephenson, general manager del settore Global Marketing di Zune. Per sfondare il mercato, Microsoft parte dalla riduzione dei costi: a partire dalla nuova formula fino al taglio dei costi dello Zune, l’ecosistema musicale Microsoft si posiziona in una fascia interessante che tenta quantomeno la via “cheap” per insidiare in qualche modo l’inossidabile impero iPod/iTunes.