I risultati di Zune sul mercato sono buoni: in calo rispetto ai primi giorni, ma migliori di quelle che erano le previsioni della vigilia. Zune, insomma, sembra avere le armi per difendersi nella sfida natalizia. Ma c’è dell’altro nella stima di quanto Zune riesca a colpire l’immaginario dell’utenza, ed è qualcosa di estremamente imbarazzante per Microsoft.
I dati, innanzitutto: secondo le rilevazioni Current Analysis il 10% della spesa nel settore dei player tra i 200 ed i 300 dollari prenderebbe la strada di Redmond. Il player Microsoft, insomma, avrebbe raggiunto il 10% del mercato nell’ambito di riferimento: molto meno rispetto al 24% dei primi giorni, ma pur sempre di più rispetto alle previsioni di vendita rilasciate dalla casa madre. I numeri riportati da CNet dipingono un quadro poco omogeneo della distribuzione del player sul territorio USA, ricordando ancora come sia di 1 milione di pezzi venduti entro Giugno l’obiettivo finale che Microsoft si prefigge in questa prima fase di lancio del player.
Le note meno positive risalgono invece ad una serie di casi quantomeno strani relativi all’abbinamento tra Zune ed immagini pornografiche. L’ultimo della serie è relativo ad uno Zune venduto a Chicago nel Walmart locale: una coppia si è trovata ad aprire la confezione destinata al figlioletto di 12 anni, ad accendere il player ed a dover assistere ad una eloquente scena di sesso omosessuale di gruppo precaricata nel dispositivo. Le colpe vengono subito rimbalzate tra Microsoft e Walmart e, senza l’indicazione di un colpevole, il punto vendita decide di rimborsare la coppia per l’acquisto effettuato con l’aggiunta di buono spesa da 25 dollari in omaggio per scusarsi dell’accaduto.
La notizia è stata ripresa negli Stati Uniti da Fox News con tanto di testimonianze dei protagonisti ed immagini dello Zune dello scandalo. Le circostanze vogliono che Zune fosse al centro di polemiche simili ancor prima di uscire sul mercato, quando alcune immagini del player adoperavano dubbie rappresentazioni, prive di dettagli discutibili, ma al contempo empie di malcelate allusioni.