Zynga e Facebook: c’eravamo tanto amati. L’intervista di Mark Pincus, CEO di Zynga, ad AllThingsDigital sembra dire addio al social network che, ospitandolo, ne ha fatto le fortune. Ma la società dei giochi social che deve a Facebook il 92% del suo fatturato, sta già guardando oltre, a nuovi partner e alla mobilità. E per Menlo Park potrebbero profilarsi guai all’orizzonte.
Anche se a prima vista sembrerebbe Zynga la parte debole del matrimonio di interesse che ha costruito grandi giochi di successo – come FarmVille o Mafia Wars – in realtà a perderci, se davvero se ne andasse per la propria strada, sarebbe Facebook, che deve certamente molto alla piccola società californiana nata nel 2007. Se infatti il tempo trascorso dagli utenti sul social network è aumentato, il merito va per gran parte proprio a Zynga.
Durante la conferenza tecnologia D10, Pincus ha però spiegato in una lunga intervista che non v’è nulla che impedisca alla sua azienda di traslocare su altre e diverse piattaforme:
Facebook era di gran lunga il migliore. Siamo cresciuti più velocemente. È stato un grande acceleratore non solo nostro, ma di altre imprese e servizi. (…) Con Zynga.com, fuori da Facebook, pensiamo di aver costruito il miglior hosting per giochi sociali. Stiamo lavorando per mettere la rete a disposizione delle aziende grazie alle API. Così saremo più di un distributore di giochi. Abbiamo bisogno di canali più aggregati, abbiamo bisogno di più modalità di accesso a nuove applicazioni. Vogliamo essere una rete di giochi, molto simile a Xbox Live.
Parole molto chiare, che distanziano il futuro di Zynga da quello di Facebook, a meno che il social network non sbarchi sugli smartphone con progetti in grado di solleticare l’appetito delle società di social game, sempre meno interessate all’ambiente PC desktop.
Questo per una ragione semplice: iOS e Android sono diventate piattaforme non lontane, per dimensioni e potenzialità economiche, dai 900 milioni di utenti di Facebook. Perciò Zynga non ha più interesse ad associarsi a un sola piattaforma. Il primo a saperlo è proprio Big F, che nella documentazione alla SEC per la quotazione in Borsa aveva segnalato la possibile fuga di Zynga come criticità da affrontare nel prossimo futuro. E il futuro sembra essere già arrivato.