Zynga rompe gli indugi e si candida alla quotazione pubblica in Borsa. Il gruppo sarà quotato per un controvalore di 1 miliardo di dollari, mettendo così il proprio modello di business sotto la lente del mercato azionario.
La particolarità della mossa è nel fatto che per la prima volta sbarca in Borsa un gruppo che basa il proprio business completamente sulla vendita di beni virtuali, il che rappresenta per il mercato finanziario una sostanziale novità. Zynga è infatti un gruppo che è finora cresciuto sul modello FarmVille (il nome che più di ogni altro ha caratterizzato l’epopea dell’azienda): applicazioni virali, semplici giochi coinvolgenti, microtransazioni per l’acquisto di beni da sfruttare all’interno dei contesti ludici creati.
FarmVille, FishVille, Mafia Wars, CityVille: questi ed altri nomi caratterizzano oggi l’attività del gruppo fondato da Mark Pincus nel 2007. Zynga ha spiegato alla SEC di voler utilizzare il ricavato dell’IPO per operare acquisizioni, spese generali, sviluppo di nuovi titoli e (con un tocco di sicura originalità) per supportare le attività benefiche di Zynga.org. Il gruppo ha altresì snocciolato alcuni dei numeri utili a delineare la dimensione dell’azienda: 166 i paesi coinvolti nel mondo, 38000 i beni virtuali venduti ogni singolo secondo, 60 milioni di utenti attivi ogni giorno e 232 milioni di utenti attivi ogni mese.
L’IPO di Zynga fa parte di una serie di quotazioni del mondo digitale annunciate ed attese, una serie che ha già portato in Borsa realtà quali Pandora e LinkedIn. Zynga gravitava attorno al progetto ormai da mesi e l’attenzione è rivolta al prossimo grande nome atteso al varco: Facebook.